Ora che Berlusconi sta togliendo ai magistrati la possibilità di utilizzare le intercettazioni telefoniche come strumento di indagine ed ora che ci sarebbe da intercettare il presidente Moratti per i favori che la sua squadra riceve dagli arbitri, chi si prenderà la briga di farlo e scoprire magari qualche telefonata compromettente ? Si perchè ai tempi di Moggi il presidente dell’Inter aveva come alleato l’amico Tronchetti Provera, il quale, da presidente della Telecom aveva messo sotto controllo Moggi per aiutare l’Inter a vincere qualche scudetto. Oggi, seguendo la stessa logica che ha portato alla epurazione di Moggi e company, Moratti dovrebbe seguire le stesse orme del direttore sportivo della Juve. Se allora erano inspiegabili i favori che la Juventus riceveva dagli arbitri, lo dovrebbero essere anche i favori che in questo campionato l’Inter sta ricevendo dagli stessi arbitri, come l’ultimo di ieri sera: un clamoroso goal segnato da Adriano con la mano come dimostra anche la foto qui sopra. Peccato che Moratti non possa essere intercettato chissa’ che cosa salterebbe fuori.
La verita’ e’ che l’arbitro puo’ si essere determinante per il risultato di una partita, ma non certo per l’andamento finale di un campionato. Gli errori c’erano allora cosi’ come ci sono ora e normalmente sono a favore delle squadra piu’ forti e piu’ potenti del campionato. Moggi ha fatto sicuramente quelle telefonate, ma come altrettanto sicuramente le fanno anche altri direttori sportivi di grandi squadre. Ma da qui a cambiare il risultato di un intero campionato ce ne corre, anche perche’ se davvero gli arbitri avessero fatto favori sistematici alla Juventus in cambio .. di niente … allora sarebbe una categoria da .. rinchiudere. Se nel campionato italiano si imparasse ad accettare questi errori come errori commessi da un uomo chiamato a decidere in una frazione di secondo, senza moviole, senza replay che falsificano la realta’, forse il clima del nostro campionato tornerebbe a livelli accettabili. Non si capisce perche’ si accetta l’errore di un calciatore che si presenta da solo davanti alla porta e sbaglia un goal oppure che sbaglia un rigore e non si accetta l’errore di un arbitro che giudica un’azione. Ma si sa in Italia chi ha il compito di giudicare e’ ormai da tempo nell’occhio del ciclone a tutti i livelli.
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